Nov 06, 2023
L'ispirazione per il grande stile di Paul Reubens: Pinky Lee
Supportato dallo stile distintivo di Paul Reubens, ha tratto molta ispirazione da un artista a lungo dimenticato. Di Guy Trebay Le storie sulle origini sono notoriamente difficili da definire nel loro umorismo
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Lo stile distintivo di Paul Reubens trae molta ispirazione da un artista a lungo dimenticato.
Di Guy Trebay
Le storie sulle origini sono notoriamente difficili da definire nel mondo dell'umorismo, poiché solo il creatore sa dove è iniziato lo scherzo. I lignaggi, d'altra parte, sono molto più facili da rintracciare. Il comico Paul Reubens, alias Pee-wee Herman, morto questa settimana di cancro all'età di 70 anni, appartiene a una lunga stirpe di fumetti americani che risale all'età d'oro della televisione e, oltre, agli albori del vaudeville e del burlesque.
Sebbene Pinky Lee sia un nome sconosciuto oggi, non lo sarebbe stato per un uomo della generazione del signor Reubens. Essendo un baby boomer, sarebbe sicuramente cresciuto con le buffonate televisive di un comico famoso per molti degli stessi tic, pezzetti e espedienti che il signor Reubens avrebbe poi adottato, a cominciare da un nome d'arte assurdo.
Pee-wee Herman è nato Paul Rubenfeld nel 1952 a Peekskill, New York; Il signor Lee è nato Pincus Leff nel 1907 a Saint Paul, Minnesota. Rubenfeld, che era un attore bambino di talento, si sarebbe ribattezzato Reubens e sarebbe diventato un comico improvvisato. I suoi primi lavori con i The Groundlings a Los Angeles, in particolare in una scenetta parodia di Pinky, avrebbero infine costituito la base per uno dei personaggi più indelebili nel mondo dello spettacolo. Il signor Lee ha fatto carriera come ballerino di tip tap nel circuito del vaudeville. Dopo essersi dedicato alle routine comiche, ha intrapreso una carriera ordinata, anche se minore, come attore non protagonista in film come "Lady of Burlesque" (un folle mistero del 1943 incentrato su un perizoma come arma del delitto). Ha anche recitato in una serie di western con Roy Rogers e Dale Evans, incluso il dimenticabile “South of Caliente” (1951), in cui Lee ha ottenuto il quarto posto, sotto il palomino del cowboy dello schermo, Trigger.
Gran parte di ciò che consideriamo unicamente Pee-wee Herman può essere facilmente ricondotto a Pinky Lee: c'era il cappello rimpicciolito a misura di bambino che indossava il suo personaggio, il modo di parlare a fuoco rapido. C'erano anche le sue danze sciocche e affettate con le scarpe morbide, la sua caratteristica pronuncia balbettante. E c'era uno slogan caratteristico: una versione del ritorno a fuoco lento che riecheggiava nella mente di ogni sottoadolescente.
“Ooooooh! Mi fai impazzire!" Pinky Lee direbbe.
"So che lo sei, ma cosa sono io?" era la versione Pee-wee Herman.
Precursore di "Pee-wee's Playhouse", "The Pinky Lee Show" andò in onda negli anni '50 prima di "The Howdy Doody Show", un programma televisivo di alto livello doposcuola con protagonista un manichino da ventriloquo con i denti a bocca aperta, i capelli fiammeggianti e la faccia di gomma.
"Yoo-hoo, sono io", recitava la sigla di apertura eseguita dal signor Lee (cantare non è proprio la parola giusta): "Salto e corro e porto un sacco di divertimento/A tutti, lei e lui/È evidente che tu posso dire che sono io/dal mio cappello a quadretti e dal mio cappotto a quadri."
E poi c'era l'outfit.
Pinky Lee si pettinava i capelli e indossava camicie e giacche a quadretti spaiate; pantaloni larghi con pinces; una cravatta a quattro mani ben annodata; e un'espressione permanentemente arrogante.
Il signor Reubens nei panni di Pee-wee Herman si impomatava i capelli, indossava un abito, anche se con proporzioni rimpicciolite (la giacca troppo aderente, i pantaloni orlati all'altezza dell'acqua, la cravatta un papillon pignolo) e aveva un'espressione permanentemente arrogante. L'aria incredula, le braccia graziosamente incrociate "te l'avevo detto", perfino il gesto che il signor Reubens affettava erano tutti, a quanto pare, adattati con cura. Come avrebbe fatto più tardi Pee-wee nella sua commedia televisiva, Pinky si divertiva a recitare accanto a oggetti inanimati, tra cui l'adorabile e flessibile personaggio umanoide Claymation, Gumby.
E quindi sembra giusto, mentre Instagram e il resto di Internet piangono il Pee-wee del signor Reubens, dare una mancia della torta di maiale rimpicciolita e con l'orlo arrotolato al suo progenitore, il Pinky del signor Leff.
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